Novelle agrodolci

 

Dall’incipit del libro:

S’erano avvicinati per quel fascino simpatico il quale non ha spiegazione che nella probabilità di leggi oscure da cui sono regolati tutti i movimenti dell’universo.
La giovinetta che coglieva fragole e lamponi avvolgendosi tra il verde della boscaglia tutto illuminato dagli occhi d’oro del sole e dal traforo azzurro dei rami e delle frasche, aveva visto il pittore curvo sul suo lavoro e gli s’era messa alle spalle, in silenzio.
Poi il cuore aveva traboccato dai labbri.
Dopo un’ora già erano amici e scuoprivano. con lieto stupore, la meravigliosa identità delle loro vedute, del reciproco senso della vita e di quell’arte che l’avviva e la rende sopportabile, piacevole, bella, alle creature elette a cui la bontà viene largita, come un dono conseguente e necessario, dalla gioia.
L’intuizione d’un colore, il raffronto tra esso colore e una nota musicale ridestava in entrambi la medesima esplosione di felicità. Ne seguì un colloquio immediato e strano di cui il significato sarebbe stato, certamente, incomprensibie ai profani, come ai primi esploratori il linguaggio gutturale degli indigeni di Tomboctù.