Il candeliere a sette fiamme

L’indagine relativa ad un cadavere rinvenuto, orrendamente sventrato, in un albergo di infimo ordine invischia il Commissario De Vincenzi in un intrigo internazionale cui fa da sfondo la neonata questione ebraico-palestinese.

Dall’incipit del libro:

La mattina del 17 maggio 1930 i grandi giornali d’informazione di Milano e Torino recavano questa notizia:
MISTERO INDECIFRABILE
ATTORNO ALLA “MUMMIA” DI BLACKFRIARS
Londra, 16 notte
L’esame del cadavere mummificato rinvenuto ieri avvolto in bende in una delle cantine della vecchia osteria di Blackfriars ha non solo permesso di identificare il morto, ma di modificare radicalmente le opinioni espresse circa la data della sua scomparsa. Il dottor Spilbsbury, che ha effettuato oggi l’autopsia, è stato costretto a discostarsi dalla teoria della polizia, secondo la quale il vecchio sarebbe stato vittima di un delitto commesso trent’anni or sono. Si tratta, invece, del sessantenne William Ellis, residente a Wanbs Worth, il quale scomparve or è poco piú di un anno. Il mistero che avvolge la fine dell’Ellis sarà difficilmente chiarito. Egli era uscito un anno fa in abito da passeggio. Nella cantina dell’osteria, il cadavere è stato per contro rinvenuto in abito da mendicante con grossi scarponi sprovvisti di lacci. L’autopsia ha confermato che egli è stato ucciso mediante una martellata alla testa.